Bergamo Sociale Blog

... agiva quella potenza immediata che scaturisce da una cerchia d' uomini in raccoglimento: una percezione che ha sempre fatto presa su di me. Quando alcuni uomini guardano insieme un punto nello spazio, fissano qualcosa, si impadronisce di me un turbamento irresistibile. Il sangue mi sale alla testa: dissolve, cancella l'indifferenza che mi è connaturata. All'istante sono conquistato dalla loro gioia.
Pierre Drieu La Rochelle

sabato 19 luglio 2008

«Sugliani, modello per tutti»




«Sugliani, modello per tutti»
Una folla commossa ha rivolto l'ultimo saluto, ieri al santuario di Borgo Santa Caterina, a Beniamino Sugliani, un punto di riferimento storico per l'alpinismo bergamasco, «un modello per tutti». Nato a Leffe e residente da tempo in una traversa di via Baioni, è morto mercoledì all'età di cento anni. Dopo la funzione religiosa, celebrata da don Angelo Lorenzi, il gruppo alpini del Borgo si è schierato sul sagrato per rendere omaggio al defunto, appartenente alle penne nere, poi sepolto al cimitero di Bergamo. Di Beniamino Sugliani si ricordano molte imprese: è stato in vetta al Monte Bianco, al Rosa, al Cervino e alle più prestigiose cime delle Alpi. Ha scalato il Kilimangiaro, anche se il legame più forte l'ha mantenuto con le Orobie. Ha avuto un rapporto particolare con il Cai di Bergamo: era presidente onorario del Gruppo anziani. L'hanno ricordato ieri con affetto parenti e amici, per primo Claudio, insegnante all'Accademia Carrara e terzo dei suoi cinque figli. «I miei fratelli hanno in parte ereditato la sua passione diventando ottimi scalatori. Lui, tra l'altro, ha indicato il suo percorso di vita attraverso la Guida sciistica delle Orobie pubblicata nel 1939. Il vuoto che ci ha lasciato è per certi versi irrimediabile». «Beniamino è stato un punto di riferimento – ha detto Gianni Mascadri, uno dei vicepresidenti del Cai di Bergamo –. Non ha mai smesso di pensare alle sue Orobie».Francesco Lamberini
tratto da L'Eco di Bergamo del 19 luglio 2008

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