Bergamo Sociale Blog

... agiva quella potenza immediata che scaturisce da una cerchia d' uomini in raccoglimento: una percezione che ha sempre fatto presa su di me. Quando alcuni uomini guardano insieme un punto nello spazio, fissano qualcosa, si impadronisce di me un turbamento irresistibile. Il sangue mi sale alla testa: dissolve, cancella l'indifferenza che mi è connaturata. All'istante sono conquistato dalla loro gioia.
Pierre Drieu La Rochelle

domenica 29 giugno 2008

Traffico e maleducazione viaggiano sulla stessa strada

Ci risiamo! Anche la sconfitta agli Europei è servita a far parlar male dell’Italia e a dire che siamo il fanalino di coda dell’Europa. E’ vero, gli altri stati denigrano, offendo; se chiedi a qualcuno cos’è il nostro Paese risponde con pizza, mandolino e mafia; è poco importa se gli stessi – persone poco intelligenti e ignoranti – vengono in vacanza nel Bel Paese, hanno case da sogno in Toscana piuttosto che Sardegna e Costiera Amalfitana, o che copino la nostra dieta alimentare e il made in Italy. Per lo straniero l’italiano è sempre il cafoncello sbruffone. Tutto ciò fa perdere la testa, fa arrabbiare, ma bisogna ammettere che a volte – e sottolineo solo a volte – non hanno proprio tutti i torti.
Abbiamo avuto modo di constatarlo di persona l’altra sera. Nell’ambito delle attività “non politiche” abbiamo partecipato al “Tour del Mistero”. Desideravamo trascorrere una serata diversa, particolare , ludica; unendo svago e cultura nella convinzione che la cultura e la conoscenza possano essere anche divertimento. Questa esperienza consente di vedere la nostra magnifica città da un’altra prospettiva.
Tutti sanno che Bergamo è un gioiellino. Quando dall’A4 si vede Città Alta illuminata, arroccata e con un atteggiamento superbo da grande regina, lascia senza fiato ed esterrefatti. Ma forse non tutti sanno che Bergamo ha dei segreti, delle zone nascoste che, proprio per il suo carattere riservato - e perché no un po’ “montanaro e crucco” – non vuole celare; come se volesse proteggere la sua storia e quella di molte persone.
Beh, ieri sera Bergamo ci ha fatto l’onore di svelarci i suoi misteri! Poco importa se non eravamo un gruppo ristretto, poco importa se faceva caldo; eravamo tutti lì con lo stesso scopo, ognuno di noi era emozionato e quasi “elettrizzato” perché tra tanti, eravamo riusciti ad avere quel privilegio.
Quello che ha colpito tutte le 80 persone presenti è vedere dei luoghi della città che non si credeva nemmeno che esistessero, rendersi conto che Bergamo ha una storia molto antica, che non ha nulla da invidiare a nessuno, che sotto quel grande cappello – che è città alta - si nasconde il volto di una bellissima donna.
L’idea di effettuare questo gita nel fine settimana è geniale: non solo perché è possibile godersi la città senza preoccuparsi troppo di fare tardi in quanto il giorno dopo bisogna andare a lavorare, ma anche perché la città dovrebbe essere chiusa al traffico. Il condizionale è d’obbligo. Sì perché l’unico lato negativo della visita guidata è stato rumore, smog, auto e motorino.
Tutti sanno che Bergamo Alta durante il fine settimana è chiusa al traffico (a partire dalle 21 sino alla 01) e anche chi non lo sapesse appena giunge all’altezza della funicolare trova un posto di blocco che non permette la risalita.
Abbiamo peccato però di ingenuità. Sì perché sapendo che c’è un divieto tutto si può immaginare fuorché un viavai di motorini e auto che sfrecciano per Borgo Canale e dintorni. Siamo rimasti straniti nel vedere che su 100 “transatlantici” – termine utilizzato per descrivere le megauto che ieri sera sfrecciavano per i vicoli del borgo storico, mentre noi, sbigottiti, ci domandavamo come facessero a passare senza “fare la fiancata” e rimanere incastrati– solo 1 aveva il pass di residenti; e che i cittadini bergamaschi sono stati i fautori dell’incremento degli utili della Piaggio: se nel resto d’Italia una persona normale ha solo un motorino – a volte poi si vedono famiglie intere su un unico mezzo di trasporto -, i giovani bergamaschi no, vanno contro corrente, perché utilizzano due Vespe: di una si servono solo del volante, dell’altra solo la sella. Questa è stata l’unica risposta plausibile che abbiamo trovato per spiegare il motivo di quel continuo “ronzare” di ciclomotori di tutti i colori e di tutte le cilindrate. Nel corso della serata lo stupore aumentava nel rendersi conto che ad essere fuori luogo non erano le auto, bensì noi pedoni; che a commettere un’infrazione era un gruppo di 80 persone che, erroneamente, passeggiava in una zona pedonale. Questo ci veniva fatto notare da i numerosi centauri e Shumacher della situazione che, spazientiti, in maniera poco ortodossa, ci sollecitavano a liberare la strada.
Ciò che ci ha ammutoliti è stato vedere automobilisti fermi in prossimità dei pilot che sfruttano il passaggio degli autobus per accedere nel borgo storico senza troppi problemi.
Che senso ha mettere il posto di blocco non in tutte le vie di accesso a città alta, bensì in una sola, come se il cittadino fosse fesso: da un lato – per salvare le apparenze - si mostra un’immagine di rispetto delle regole e, dall’altro “chi se ne frega”, tanto la bella figura l’ho fatta perché un posto di blocco esiste.
Che senso ha imporre la chiusura di città alta – oltre a porsi il problema della risalita pensando a strutture che di certo non abbelliscono le mura bergamasche – quando è evidente che la maggior parte della gente se frega e nel borgo storico ci arriva comunque commettendo numerose infrazioni?
È qui che emergono maleducazione, poco rispetto per il prossimo e menefreghismo.
Non lamentiamoci del traffico, dell’inquinamento se poi non si fa nulla per evitarlo, anzi si autorizza ad infrangere le norme; non offendiamoci se il resto il mondo ci guarda un po’ così, anche stizziti; perché fanno bene, glielo permettiamo noi stessi.
Forse prima di preoccuparsi di risolvere il dilemma “ascensore città alta oppure no”, bisognerebbe iniziare ad aumentare i controlli sul rispetto della legalità dei divieti che esistono – ma che in molti sembrano non sapere ...


S.R.

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